Casa-studio
Nel centro storico di Grosseto
un piccolo terra tetto,
prima adibito a negozio di bigiotteria e centro estetico è stato
completamente ristrutturato e adeguato alle attuali normative in materia di
risparmio energetico e isolamento acustico, per tornare ad essere quello che era un tempo: una abitazione con bottega al piano terra.
Quando lo vidi per la prima volta, per caso, accompagnando ad una visita un cliente che stava cercando un'immobile da acquistare, capii subito come quel posto orrendo fosse in realtà
un "brutto anatroccolo" che avrei presto trasformato nella mia nuova casa-studio.
Prima della ristrutturazione
l'immobile aveva subito molte modifiche negli anni.
In origine era probabilmente una stalla o una rimessa a servizio del palazzetto ottocentesco adiacente. Poi una prima trasformazione in casa-bottega a inizio '900 e una seconda trasformazione in negozio negli anni '80.
L'ultimo intervento aveva fortemente compromesso la struttura originaria che è andata completamente perduta.
I solai in legno furono sostituiti con solai in latero-cemento e anche la scala interna sempre in legno disposta longitudinalmente su un lato del corpo edilizio fu sostituita con una scala in cemento armato con tornante a "U" sulla parete di fondo, per garantire un maggiore spazio di vendita a piano terra ma compromettendo la distribuzione e l'illuminazione degli ambienti al primo piano.
Il tetto con la sua struttura di copertura originaria in pianelle e arcarecci di castagno fu sostituita con travi e impalcato in legno lamellare. Questa struttura dotata di una finestra a tetto è rimasta celata dietro un controsoffitto posticcio in tavelle e longherine demolito durante la mia ristrutturazione.
Il progetto
prevedeva il
recupero della funzione di inizio '900, tipica di questo ambito del centro storico di Grosseto
cioè in una casa-bottega.
Tutto il corpo di fabbrica è stato ristrutturato: le metrature consolidate e insonorizzate; gli impianti completamente sostituiti.
Non essendovi più traccia di materiali o elementi strutturali originali, ho avuto la
totale libertà nel ripensare tutti gli ambienti secondo un linguaggio contemporaneo elegante,
giovanile e dinamico, e allo stesso tempo
in totale armonia con la tipologia abitativa tradizionale.
Il programma spaziale
e distributivo sarebbe stato il seguente:
studio a piano terra
con archivio e bagno di servizio. Un ambiente filtro con la scala di accesso al primo piano.
Abitazione al primo piano con cucina ad isola centro stanza, soggiorno, wc, lavanderia ed un
soppalco con affacci sul vano scala e sul doppio volume del soggiorno
in modo da sfruttare al massimo la luce naturale proveniente dalle due finestre al centro delle pareti di facciata e di fondo e della finestra a tetto.
Nessun tramezzo divisorio, ma solo diaframmi scorrevoli possibilmente in vetro in modo da far correre e circolare sia la luce del sole e l'aria esterna.
L'estetica del progetto
e la palette cromatica
si basa sul nuovo logo dello studio di progettazione
e sulle caratteristiche di due materiali
di cui mi ero innamorato mesi prima:
il marmo Calacatta oro e il legno di noce nazionale.
Questi due materiali hanno
caratteristiche
uniche ed estremamente preziose ed eleganti.
Il marmo Calacatta ha una base bianca vellutata e profonda con venature grigie dai riflessi ocra gialla che virano sotto la luce al giallo oro. Il noce nazionale ha invece un colore marrone intenso venato di biondo con una contro venatura cangiante che assume riflessi dorati quando è investita dalla luce diretta.
Questi materiali hanno dato nuova vita, luminosità e spaziosità ad ambienti altrimenti, relativamente contenuti e bui.
Lo studio
è
concepito come una tavolozza bianca su cui spalmare il colore dell'attività professionale.
Tutto è bianco, la porta di ingresso, le pareti, il pavimento e tutti gli arredi: mensole, scaffali, porte e sedie. Emerge solamente l'oro nelle venature del pavimento e dell'ottone del batacchio a testa di leone fissato sulla porta di ingresso.
I libri, le lampade, gli accessori, i disegni le penne e le squadre da disegno, la cultura ed il lavoro quotidiano animano e colorano questo ambiente.
L'accesso all'abitazione avviene attraverso uno spazio filtro; una sorta di corridoio dove un armadio a muro occupa l'intera parete di sinistra lasciando le altre libere di ospitare le mie collezioni: fotografie, quadri, sculture e modellini di robot giapponesi.
Questo disimpegno è separato dallo studio da
una porta scorrevole in stile industriale in alluminio laccato bianco.
Un design di inizio '900 tipico di laboratori artigianali e officine che diventa un elemento decorativo, moderno e contemporaneo che con la sua mole domina su tutto lo studio.
Nel disimpegno le collezioni degli oggetti accompagnano la trasformazione della filosofia degli ambienti. Avviene infatti il
passaggio dalla vita pubblica dello studio a quella privata dell'appartamento, e questa trasformazione è messa in evidenza dal cambiamento dei materiali che costituiscono la scala: inizialmente rivestiti in marmo e poi in legno.
Questo passaggio fisico e simbolico tra due modi di abitare distinti
è messo in evidenza anche dal cambiamento dell'illuminazione della scala stessa.
Nell'abitazione l'atmosfera cambia completamente.
Se lo studio è caratterizzato dal marmo algido e bianco, l'abitazione è calda e accogliente. Il pavimento in parquet noce nazionale vibra sotto gli spot delle illuminazioni al led .
Qui le superfici sono trattate secondo la loro funzione e secondo la loro disposizione geometrica.
Allo scopo di dilatare lo spazio stretto e profondo,
sono enfatizzati cromaticamente tutti i piani orizzontali, questi sono più scuri delle pareti. Il soffitto e la struttura del soppalco sono marroni come il pavimento.
Le travi sono quelle in ferro recuperate dalla demolizione del controsoffitto,
la patina del tempo e la ruggine sono state conservate e protette. Le pareti verticali perimetrali sono imbiancate a tempera bianca come bianchi sono i pensili della cucina. Il piano dell'isola della cucina è un elemento sospeso tra soffitto e pavimento ed è anch'esso marrone, realizzato con le stesse tavole di parquet utilizzate a terra. Tutti gli altri complementi sono neri: le mensole, gli infissi e le porte, le luci, la base dell'isola, le zampe degli sgabelli, il divano e la scala del soppalco.
Anche
le basi della cucina sono nere, ma in marmo:
un marmo nero, venato di ocra e grigio, le stesse venature del marmo Calacatta oro, che viene riproposto nel rivestimento della piccola stanza da bagno.
L'appartamento è dotato di due soppalchi.
Il più grande è al centro del doppio volume della zona giorno,
ospita un letto, e consente l'affaccio su due lati: verso il soggiorno e verso la scala di ingresso.
Il secondo soppalco, praticamente invisibile, è posizionato sopra la scala che sale dal piano terra: un curioso ed insolito terrazzo interno con tanto di parapetto in vetro che si affaccia non all'esterno ma verso il cuore dell'appartamento. Questo terrazzo/soppalco
ospita la lavanderia a cui si accede dalla grande doccia che occupa metà della stanza da bagno.
Il bagno, seppur piccolo, è diviso in tre ambienti separati: un
ingresso con lavabo, la
zona wc e la
doccia. Una parete scorrevole in vetro giallo oro separa, alternativamente, la doccia dalla lavanderia o chiude la zona wc.
I colori ed i materiali sono gli stessi dello studio. Il marmo dorato e le pareti bianche dilatano lo spazio e fanno correre la luce della piccola finestra a lama. Le finiture dorate del rivestimento e della porta scorrevole conducono lo sguardo nella doccia, dove un rivestimento in mattonelle rosso pompeiano, regala suggestioni imperiali in un semplice ambiente di servizio.